I due episodi potrebbero non essere collegati. Prima del match di Champions League tra Arsenal e Napoli una trentina di ultras partenopei – come riportato dalla stampa britannica – ha fatto irruzione in un ristorante distruggendo finestre, sedie e ferendo almeno una persona. Non si esclude che il gruppo in questione fosse alla ricerca di tifosi avversari con cui scontrarsi perché il Piebury Corner è un punto di ritrovo dei tifosi dei Gunners prima della partite. In quel momento erano presenti circa 50 persone.
Secondo quanto riferito da SkyNews, i teppisti sono entrati nel locale col viso coperto da sciarpe. Il London Ambulance Service ha poi confermato che un uomo di circa 40 anni è stato ricoverato in ospedale con ferite, non gravi, alla testa, causate da colpi di cintura. Paul Campbell, proprietario del ristorante, ha spiegato al Daily Mail:
“E’ stato un attacco immotivato. C’erano tre ragazze sedute vicino a me e questi delinquenti appena sono entrati hanno strappato loro le sedie. Non sono stati minimamente provocati, penso che abbiano scelto a caso perché hanno visto un ristorante affollato e volevano combattere contro qualcuno. Hanno colpito un uomo alla testa con una cintura, c’era tanto sangue a terra e lo abbiamo dovuto portare in ospedale”.
E’ girata voce di uno striscione esposto da alcuni tifosi dei Gunners con la scritta “We are not neapolitans“ ossia “Noi non siamo napoletani” (un coro abbastanza diffuso negli stadi italiani). Lo striscione è un fake, ma sul web ha riportato in auge la vecchia questione del sottile equilibrio tra semplice coro di presa in giro e razzismo.
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